Internet e Social media: overdose di informazioni?

Posted By Alba Barbieri on Dic 15, 2017 | 0 comments


Tempo stimato per la lettura: 3 minuti

Fino a qualche decennio fa, ricercare un’informazione non era così facile ed immediato: libri e carta stampata erano fondamentali e non immediatamente reperibili. Al giorno d’oggi, specialmente grazie agli smartphone, abbiamo a portata di mano l’accesso a qualsiasi tipo di informazione, in qualunque momento e in qualunque luogo. La caratteristica che ha contraddistinto la rete Internet rispetto a tutte le altre fonti informative è quella di fornire contenuti ed informazioni “on-demand”, ovvero “su richiesta” dell’utente. L’avanzamento di copertura della rete alla maggior parte del mondo, ha diminuito il cosiddetto “digital divide” (“divario digitale”), cioè la discrepanza tra chi poteva avere accesso alle informazioni e chi no.

Il coinvolgimento degli utenti in Internet ha subìto un radicale cambiamento: si è passati infatti dal Web 1.0 al Web 2.0. Durante la fase del Web 1.0, l’utente interagiva singolarmente con dei siti “statici”, senza avere un processo di scambio con il sito stesso, se non quello della semplice fruizione dei contenuti riportati. A partire dal 2001, con il Web 2.0, si passa dai “Web sites” al “Social Web”, all’interno del quale gli utenti interagiscono tra di loro, creando reti sociali, diventando essi stessi autori di contenuti. La gestione dell’informazione diventa quindi democratica ed “alla portata di tutti”, con i relativi vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è quello di aumentare la conoscenza comune, attraverso il confronto, lo scambio e la condivisione. Lo svantaggio è quello di poter manipolare le informazioni in base al proprio interesse causando la cosiddetta “information distortion”, con la conseguente diffusione in rete, specialmente sui social network, delle “fake news” (“notizie false”).

Nel 2010, la quantità di informazioni presente in rete si aggirava circa sui 988 miliardi di gigabyte ed è in continuo aumento. Questo significa che un utente è sempre più costretto a scegliere un tipo di contenuto confrontandolo con molti altri simili. E’ stato dimostrato che un individuo riesce a compiere una scelta ponderata solo quando le possibilità non sono più di dieci: se il numero delle possibilità aumenta, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, non si ha un miglioramento, ma un effetto negativo e la persona viene demotivata nella sua stessa scelta.

All’interno di questo scenario, si rivela di fondamentale importanza il ruolo dei “Gatekeepers” della rete (letteralmente, “Guardiani dei cancelli”), cioè i motori di ricerca, come Google, Yahoo!, Virgilio. Essi hanno l’importante compito di selezionare nella vastità della rete, attraverso l’indicizzazione, le più opportune informazioni corrispondenti alle chiavi di ricerca inserite da un utente. Per esempio, l’algoritmo utilizzato da Google per generare la “Search Engine Results Page” si chiama “Page Rank”. In questo modo, si cerca di diminuire l’“overload” (“sovraccarico”) informativo al quale siamo quotidianamente sottoposti sul Web.

 

 

Per saperne di più:

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *